Il suolo come luogo di negoziazione poetica

Articolo apparso su http://www.nellanotizia.net in data 19/04/2023

Nelle visioni artistiche intrepide di Anna Laura Longo il suolo è visto anzitutto come un approdo, ma anche come un luogo di negoziazione poetica o cyber-poetica. Esso è in grado infatti di determinare rivolgimenti inusitati, essendo propriamente uno spazio di attraversamento ma anche di condensazione, su cui instaurare – o cogliere – avvincenti azioni. Queste ultime potranno essere collegate a loro volta con deviazioni e dirottamenti racchiusi dentro un alone di vera e propria emergenza. D’altra parte il suolo può configurarsi anche come un’area di sommovimento. E così sulla scorta di tali assunti non cessa di svilupparsi l’indagine avviata da Longo poco meno di un anno fa, che vede l’epidermide come una superficie incantatoria, paragonabile per l’appunto a un suolo e grazie a cui agire radicalmente in senso artistico e performativo. Un’epidermide inscrivibile dunque nel solco di una vera e propria drammaturgia. Gli esiti di questa ricerca arriveranno a Madrid a fine aprile 2023 e sarà in particolare il terzo esemplare di Exfoliación2 ad essere proposto. Il lavoro, che si configura come libro-organismo polimaterico, resterà in visione nel Centro Documentación del Museo Reina Sofia. Il tutto arricchito da un testo esplicativo in lingua spagnola.
Già nelle pagine della raccolta poetica intitolata Questo è il mese dei radiosi incarnati del suolo ( Oèdipus) si prospettava un’interessante aerazione del terreno attraverso il rivolgimento delle zolle e veniva infatti portato alla ribalta un collegamento speciale con il processo di aratura. Si delineava in quel caso una strabiliante e poetica “aratura del tempo”, all’interno di piantagioni mutevoli del quotidiano. In seguito, nel maxi libro-organismo realizzato in materiali ovattati e titolato Atterraggio lunare, l’artista ha iniziato invece a dare forma a un suolo lunare, con crateri fagocitanti e con micro- zone fatte oggetto di lacerazioni, integralmente incentrate sul bianco. Ora l’attenzione, e dunque lo sguardo e l’azione, si muovono come già detto verso la cute, che assume così le fattezze di un osservatorio, su cui allestire o imprimere gesti e, più esattamente, pseudo-scritture. Queste ultime si ritrovano ad esser circondate dai riflessi che sono propri di un’enigmatica vicissitudine. L’artista lavora sul meccanismo di esfoliazione in modo articolato e come sempre complesso, creando un ponte fantasmagorico tra pelle e pagina e stabilendo tra le due superfici una decisiva e – nello stesso tempo- flessibile consequenzialità. La messa in forma dei materiali gelatinosi prescelti, essiccati e poi incollati e modificati dal punto di vista delle colorazioni, coincide con una delocalizzazione dall’atto scrittorio. Le scritture pertanto si trasformano in nuclei materici davvero imprevedibili e apertamente difformi: quelli che vengono plasmati sono dunque dei corpuscoli aleatori, depositati e fissati sulla carta o su ulteriori supporti a volte molto imprevedibili. Le significazioni volta per volta si apprestano a “galleggiare” dinanzi allo sguardo o, al contrario, finiscono per depositarsi enigmaticamente. Un brano pianistico, intitolato Musica striata, arricchisce l’insieme. Esso consente di stabilire un approccio non solo visivo ma anche uditivo. La ricerca sonora sfrutta prevalentemente la cordiera, seguendo dinamiche molto grintose ma, a tratti, incantatorie.
Da un punto di vista progettuale il lavoro è certamente lontano da ogni forma di staticità e, più che altro, risulta essere proiettato verso una ricchezza di direzioni e interpretazioni possibili.

www.museoreinasofia.es

Tra tempo, spazio, umanità,sogno

Di seguito il comunicato apparso su http://www.nellanotizia.net ( sezione Libri) in data 04/04/2023 con particolare riferimento al volume Declinazioni del timbro ( Campanotto)

Sono attualmente disponibili i nuovi risultati di scrittura che portano la firma di Anna Laura Longo. È stato infatti pubblicato da Campanotto editore il volume di poesie intitolato Declinazioni del timbro. Una scrittura analitica e densa si dispiega attraverso due blocchi ben differenziati che vanno a plasmare una raccolta ricca di stimoli,  in cui vengono sensibilmente indagati il tempo, lo spazio, l’umanità, il sogno. Le pagine restituiscono tracce di ingegnosità in un contesto di piena libertà compositiva:  un carico di sorprese  con svincoli per i sentieri della mente e anche dell’animo. Viene confermata l’elegante complessità già inseguita nei precedenti lavori , ma nello stesso tempo risulta  attivata una nuova e convincente abilità nel trattamento della parola, dall’autrice definita “ malleabile e scabra”.

Circa settanta pagine in cui prevalgono dinamiche  trasversali e dove vengono messe in campo delle deviazioni poetiche che conquistano per maturità stilistica, per scioltezza sperimentale e per capacità immaginativa.  Ci si muove attraverso la costruzione di intriganti squarci visivi, grazie anche all”unione tra aspetti concettuali e calibrate indagini interiori.  Si rendono sempre piú espliciti gli agganci con l’arte e con la musica di ricerca di cui Anna Laura Longo va restituendo a tutti gli effetti delle instancabili elaborazioni, operando in territori multipli, dal sapore stilizzato e intenso al contempo. Sullo sfondo continua ad agire una sorta di poetica dello slittamento, di cui l’autrice è fautrice sin dagli esordi.

Declinazioni del timbro comprende una sezione finale intitolata Corollari intrepidi, che raccoglie otto testi definiti Scritture ritmiche consequenziali, in cui vengono indagate le qualità dinamiche della parola. Già nelle precedenti raccolte e attraverso varie interviste radiofoniche Longo aveva infatti iniziato a parlare di una ” poesia cinetica” e di una particolare prossimità con le ricerche delle arti visive. Rientra in questo discorso l’importanza affidata al dosaggio ritmico, grazie a cui viene a crearsi un innesto tra musicalità interna e immaginazione.
Vale la pena avventurarsi nella lettura e restare avvinti dalla forza e dalla flessibilità delle immagini, ma anche dall’esuberanza nelle abitudini associative. Il tutto è costantemente circondato da un tocco febbrile e magico, di cui l’autrice può considerarsi una portatrice agile. Un tocco che rende il flusso poetico coraggiosamente spiralico, come del resto già si annunciava nel libro di esordio. Ne scriveva infatti Mario Lunetta nella prefazione a Plasma /Sottomultipli del tema  “Ricordo’”(Fermenti), definito  a suo tempo un “libro-sistema, capace quasi infallibilmente di sorprendere, per suggestione critica, le attese di chi legge”.

link diretto https://www.nellanotizia.net/scheda_it_127242_Anna-Laura-Longo-tra-tempo,-spazio,-umanità,-sogno_1.html

In Messico le investigazioni multimateriche di Anna Laura Longo

Articolo apparso il 6/02/2023 su http://www.puntodincontro.mx

La Biblioteca della Fundación Jumex può considerarsi sicuramente una delle più complete per quanto concerne lo studio e l’investigazione nell’ambito della storia e teoria dell’arte moderna e contemporanea in Messico, annoverando un gran numero di titoli: pubblicazioni periodiche specializzate nelle arti, libri monografici, progetti di studio inerenti alla museografia e molto altro ancora.

In questo contesto, a partire dalla seconda metà del mese di febbraio 2023 sarà presente un esemplare di Exfoliación2, opera dell’artista pluridisciplinare italiana Anna Laura Longo, portata a termine nell’anno 2022. Il lavoro sarà incluso nella collezione della Biblioteca stessa. Il processo di esfoliazione fa riferimento allo sfaldamento di una superficie (minerale, vegetale o dell’epidermide), da cui si staccano progressivamente sottilissimi strati simili a veli, oppure sottili scaglie nel caso di una roccia. Ispirandosi a questo meccanismo Longo ha avviato un’indagine molto personale di tipo poetico, sonoro e performativo, facendo leva proprio sulla stratificazione e sulla peculiarità del tempo di sedimentazione. Viene portata alla ribalta la densità di uno scollamento e la particolare energia che è richiesta in un ricollocamento o in un trasferimento di superficie e dunque di ambientazione. Quella che viene messa in campo è una scrittura di tipo materico, che lascia dapprima implodere la parola, per arrivare poi a stravolgerne e ricomporne l’habitus, spingendosi verso un’elegante prassi che coincide con un criterio di commutazione.  Ad essere fortemente avvalorato è soprattutto il respiro e la scorrevolezza dell’azione.  L’artista si ritrova spesso a parlare di una «trasversalità dell’azione». Una mediazione è data dal corpo, che propone poeticamente delle nicchie su cui operare in modo diretto. In particolare le spalle, il volto, gli avambracci, le scapole, le ginocchia e ancora le costole e gli avampiedi: tutte queste zone offrono un primo appoggio e ancoraggio alle operazioni artistiche e poetiche richieste, compiute dall’interprete in prima persona. I residui molteplici delle azioni vengono poi trasferiti sulle pagine (di natura cartacea o extra- cartacea) liberando dei flussi di energia magnetica e sottile. Siamo in presenza di una sorta di traslazione che non manca di portare con sé una riflessione sulla riformulazione dei pensieri e dei gesti ad essi connessi.

Dopo gli Studi sulla curvatura della linea-verso (esposti proprio a Città del Messico nell’Istituto Italiano di Cultura nell’anno 2018), con queste nuove opere si genera dunque un movimento di densificazione e di messa in forma di scritture altre, definite residuali /epidermiche, da cui scaturisce una sostanziale libertà sul piano della concezione e della realizzazione fattiva e un fascino particolare legato alle gestione delle risorse intrinseche dei materiali.

Exfoliación2 è un lavoro corredato da un testo In lingua spagnola firmato dalla stessa Anna Laura Longo. Inoltre attraverso la presenza di un codice QR, si potrà ascoltare un brano musicale sperimentale in una duplice versione: trattasi di una traiettoria pianistica che dà testimonianza della ricerca sonora compiuta dall’artista, la cui esperienza —come si evince da quanto fin qui riassunto— è fortemente intrisa di aspetti legati alla multi-sensorialità. Anna Laura Longo nel suo lavoro invita in sintesi a compiere un’esperienza composita per quanto concerne la gestualità, la visione, l’ascolto, prospettando una partecipazione attiva e una fruizione ricca di sottigliezze e sfumature.

La Biblioteca della Fundación Jumex è propriamente un’estensione del Museo Jumex de Arte Contemporáneo, le cui sale espositive si ritrovano nella zona di Polanco di Città del Messico. L’edificio museale, disegnato dall’architetto britannico David Chapperfield è stato inaugurato nell’anno 2013 e contiene una delle più grandi collezioni dell’America Latina. La sede amministrativa, così come la biblioteca suddetta (e ulteriori sale espositive) occupano invece i locali originari di Ecatepec de Morelos, dove partì il primo nucleo espositivo. Nel Museo Jumex, che si interessa a promuovere in Messico la produzione, la discussione e la conoscenza delle arti contemporanee, il lavoro di Anna Laura Longo potrà contare su un pubblico certamente diversificato. Del resto la vocazione di questo interessante spazio è proprio quella di generare modi innovativi per diffondere la cultura.

Coordinate

Museo Jumex: Miguel de Cervantes Saavedra 303, Colonia Granada, Ciudad de México

Biblioteca: Vía Morelos 272, Colonia Santa Maria Tulpetlac, Ecatepec de Morelos, Estado de México

Sito web del museo: www.fundacionjumex.org

Filamenti di libertà nelle ricerche artistiche di Anna Laura Longo

Di seguito un articolo di Maurizio Travi apparso su LiquidArte in data 29/11/2022

La scienza della colorimetria inevitabilmente tende ad affascinare coloro che in vario modo si avvicinano a ricerche artistiche basate sulla creazione di opere destinate a una fruizione di tipo visivo. Oltre alle celebri indagini portate avanti da Goethe potranno essere citati gli scritti filosofici di Ludwig Wittgenstein. Per portare a compimento il lavoro intitolato Cloroplasti, l’artista pluridisciplinare Anna Laura Longo si è recentemente basata su vari spunti teorici contenuti nelle Osservazioni sui colori del filosofo austriaco – scritte tra il 1950 e il 1951. Si tratta di una ricerca che contempla un’intrigante operazione di scavo nei meandri del verde.
Era stata precedentemente sviluppata una traiettoria sul bianco, sfociata nella costruzione di due opere significative intitolate rispettivamente Atterraggio lunare n. 1 (2019) e Vision Blanche (2020).
Oltre a muoversi tra brillantezza e opacità Anna Laura Longo disseziona il colore per coglierne il valore esplosivo e implosivo al contempo, restituendo una particolare dinamicità in entrambe le manifestazioni. Sono proprio i flussi oppositivi a venire alla ribalta per dare ragione della complessità del reale e diventare, quindi, un degno terreno di indagine. Tra i materiali impiegati dalla Longo c’è anzitutto il lurex, un filato con un aspetto metallico che comporta l’intreccio di varie fibre sintetiche più uno strato di alluminio vaporizzato a cui si aggiungono combinazioni di inserti in pelle, seta, gomme morbide o dure, infine ferro.
Sulle opere che si sviluppano nel medio e grande formato si stagliano spesso delle parole o più esattamente dei brevi frammenti poetici, contrapposti a sagome ottenute mediante la curvatura o la torsione di fili e cavi elettrici, che riproducono circuiti da cui riescono a fuoriuscire fantomatiche belve, posizionate in loco attraverso la tecnica del collage.
Una riflessione sulla possibilità di una via d’uscita e sul senso di allarme (o emergenza) si fa spesso strada, in modo più o meno implicito. E così in Cloroplasti ogni sezione contiene un filamento e una diramazione di libertà. A ben vedere la libertà umana si affianca a quella della sfera animale e, soprattutto della prima, vengono sottolineate le storture, le forme condizionanti, le vicissitudini e le evoluzioni desiderabili. Gli studi sull’animalità, inquadrati da un punto di vista estetico e con un alone fortemente poetico, vanno di pari passo con le indagini sulla vitalità e sui segreti mirabili della vegetazione. Verde acerbo e smisurato come un sussulto: su queste parole si sviluppa anche l’azione performativa omonima, che vede l’artista nonché performer coinvolta anche musicalmente. Nella fattispecie è previsto un contributo pianistico.
Cloroplasti è un lavoro che ha avuto modo di essere conosciuto in Canada nella Salle Gilles Moreau di Notre Dame de Portage e in Svizzera, nella Biblioteca Cantonale di Lugano.
Ora sarà il pubblico spagnolo a poterne beneficiare. Sino al 22 gennaio 2023 l’opera sarà infatti esposta nella Sala 1 del Centro Cultural di Móstoles (Madrid) durante la mostra collegata con il Premio libro de Artista (VII edizione). L’inaugurazione è avvenuta il 20 novembre 2022 in presenza di un pubblico affascinato e partecipe.

La torsione della parola e il suo libero scioglimento in suono ( Nuova tappa iberica)

Di seguito un articolo apparso in data 16 novembre 2022 su http://www.theartmagazine.it

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La torsione della parola e il suo libero scioglimento in suono

Il movimento di torsione è stato ripetutamente preso in considerazione e affrontato nell’arte così come nell’architettura, sia del passato sia di epoca contemporanea. Da un punto di vista pittorico e scultoreo sono presenti nel nostro immaginario numerose figure dotate di fattezze umane o animali, che si ritrovano ad essere attraversate da questo tipo di sollecitazione, che evidenzia anche un più o meno accentuato livello di contrazione e compressione.
Passando tra due estremi potremo citare anzitutto Michelangelo e il suo Tondo Doni, celebre dipinto a tempera grassa su tavola, risalente al periodo compreso tra il 1504 e il 1506, in cui viene scelto il formato circolare, all’interno del quale le tensioni dei corpi e le concatenazioni dei gesti assumono un carattere fondante: in particolare la torsione della figura della Vergine – che si impone per la sua centralità-  è in funzione del passaggio del corpo del bambino dalle mani della stessa verso Giuseppe. Ed è noto come Michelangelo si basasse sugli studi dei marmi serpentinati del periodo ellenistico.
Arrivando con immediatezza nella nostra epoca potremo senza dubbio citare l’opera di Giovanni Anselmo intitolata proprio Torsione (1968), dove un fascio in fustagno, collocato su un supporto in ferro, è soggetto a un vero e proprio contorcimento che restituisce una vitale forza interna della materia. La torsione è in questo caso distribuita in modo non uniforme e il suo andamento risulta essere estremamente variabile in funzione dei giri dati e della modificabilità della posizione verticale assunta. La libera esplorazione del movimento impresso è condizionata dalla presenza del muro, che indica il limite dello spazio. 
Anna Laura Longo (musicista, autrice e artista visiva ingegnosa e eclettica) da qualche tempo è intenta a lavorare su questa tematica. Con spigliatezza sta dando corpo a ricerche ampliate, in cui il valore della torsione – e dunque le potenzialità di forze energetiche interne alla materia- vengono riversate sulla parola e sul suono (con estensioni su aspetti visivi-oggettuali che prendono le forme di impianti installativi). Il tutto conduce naturalmente a una riscoperta artistica della tensione. Quest’ultima può sfociare in un libero scioglimento o al contrario può permanere in uno stato di sospensione, quasi in un magico trattenimento. In musica si potrà facilmente associare questo discorso al concetto, antico e nuovo, di arsi e tesi. La gestione delle forze su cui lavora l’artista avviene, in ogni caso, in una chiave decisamente contemporanea e inusitata.
La torsione, come già si accennava, non è altro che una sollecitazione a cui è sottoposto un corpo quando una sezione viene fatta ruotare rispetto a un’altra. Anna Laura Longo immagina che esista dunque un asse di rotazione della parola (in architettura questo discorso potrebbe essere facilmente ricondotto al processo di rotazione di una trave) e organizza con acume i suoi procedimenti in tappe graduali ma, al contempo, sovrapponibili. E così abbiamo i seguenti passaggi: emersione del valore tensivo e ritmico delle parole, costruzione di un movimento che conduca verso uno scioglimento e una sorta di  liquidità delle stesse, riassorbimento  e scomparsa effettiva delle parole in quanto tali, sagomatura e sviluppo di versificazioni atipiche  soprattutto materiche, assemblaggio e formulazione di indagini sonore consequenziali, valorizzazione e progettazione oggettuale in direzione della tridimensionalità. Ciascuno di tali stati (o fasi) viene immesso – a rotazione- in una sospensione parziale o totale, in termini di svolgimento e estensione della durata e sottoposto a una qualche forma di adattamento, dal punto di vista della conservazione o dispersione dell’energia per l’appunto, con conseguente ingresso – o meno- all’interno di in costrutto di apertura o di intrigante involuzione, contrazione  e persino staticità. In taluni casi anche con approfondimenti estetici affascinanti su processi come il nascondimento e l’occultamento, dove la tensione è dunque portata ad alti livelli di estrinsecazione.
In un gruppo di opere recenti, definite libri-organismo, di natura extra-cartacea, la tensione materica di cui stiamo parlando si esplicita attraverso l’impiego di fili (rientrano in questa nozione anche fili elettrici e corde di strumenti) che trovano un “accomodamento” e una messa in forma di carattere innovativo su supporti e pagine in materiali diversificati. Selezionata nell’anno 2021 con l’opera In un singolo punto nodoso all’interno della sesta edizione del premio Libro de Artista di Móstoles (Spagna), Anna Laura Longo torna ora ad essere presente nel medesimo contesto, nell’ambito dell’edizione in corso. La sua opera intitolata Cloroplasti verrà esposta dal 20 novembre 2022 al 22 gennaio 2023 presso il Centro Cultural, situato in Plaza de la Cultura.
In Cloroplasti viene configurato un mondo altro, avvolto da una strepitosa e quasi artificiosa brillantezza della vegetazione, restituita mediante un raffinato impiego del verde e con affioramenti di figure mitologiche inaspettate. Queste ultime sono affiancate ad esseri in parte trasfigurati, si tratta di mediatori e mediatrici di passaggi forse iniziatici, che sembrano appartenere a veri e propri bestiari. Il lavoro è accompagnato anche da un contributo sonoro: si tratta di un’indagine pianistica originale che porta il titolo Lunghi slanci pausati (infiltrazioni in un sogno fotosintetico).

Coordinate:
Móstoles – Centro Culturàl, Plaza de la Cultura s/n
(Premio Libro de Artista – VII edición)
20 novembre 2022 – 22 gennaio 2023
e-mail: librodeartista@mostoles.es

Per approfondimenti:
http://www.mostoles.es
http://www.annalauralongo.com
http://www.sfogliareperintravedere.com

Il corpo individuale si fa corpo sociale : un lavoro di Anna Laura Longo nel Museo del libro di Caracas

Di seguito il comunicato relativo a Exfoliación 2 pubblicato su agenziastampa.net il 20 ottobre 2022

Il corpo individuale si fa corpo sociale: un lavoro di Anna Laura Longo nel Museo del Libro di Caracas

Sta proseguendo in una prospettiva internazionale il percorso di Anna Laura Longo, artista visiva, musicista-performer e autrice versatile. Exfoliación 2 è il titolo del suo nuovo progetto che potrà essere conosciuto a
Caracas, nel Museo del Libro venezolano. Quello che è stato creato è un neo-poema residuale, che ruota intorno al tema della traccia visibile, rilevabile mediante lo sguardo ma, nello stesso tempo, introiettata e internamente assimilata.
Parlare della “visibilità” del ricordo, di pari passo con la sua introiezione – secondo le intenzioni dell’artista -vuol dire aprirsi a forme di attraversamento composito.
Ogni attraversamento può tingersi di consapevolezza. Il residuo è, in fondo, ciò che resta di un’esperienza o di un’azione compiuta. È un’impronta che attesta (e quindi fissa) il moto di un istante vissuto. Quest’ultimo potrà essere percepito in modo acerbo o decisamente intenso, potrà essere “catturato” con limpidezza ma talvolta con eccentricità o con traversie. Da un punto di vista estetico il residuo può rivelarsi un luogo di opposizioni credibili, non necessariamente contrastanti, anzi integrabili verso una possibile conciliazione o dilatazione. Il residuo è quindi una traccia corpuscolare dai risvolti inattesi.
Anna Laura Longo in questa ricerca esperienziale si pone sul piano di una rivalutazione poetica. Le pagine
della sua opera contengono echi di parole definite “insurrezionali” integrate da veri e propri stralci materici.
Si tratta di scritture epidermiche, si potrebbe dire, poiché traggono dalla pelle la loro origine, provengono infatti dal corpo individuale ( quello dell’artista-performer) che è anche espressione di un corpo sociale.
Il riassorbimento della parola tratteggia e probabilmente enfatizza i profili di una metamorfosi.
Si tratta di un’elaborazione e di un arricchimento fattivo di una precedente raccolta intitolata Procedure
esfolianti, pubblicata da Manni.
In quel caso il lavoro era interamente basato sulla scrittura, pur prevedendo alcuni frammenti oggettuali proposti in forma di collage. Erano inoltre presenti tre pagine con esiti di scritture ritmiche elaborate visivamente, intitolate Concrezioni ritmiche da una pagina kurtághiana ( comprendenti gettiti di inchiostro
bilaterali).
Ora il progetto si sviluppa sulla base di diramazioni inedite e cerca un’evidente espansione: due direzioni poste a confronto, distinte e unificate, da conoscere nella loro consequenzialità.
In entrambi i casi sono il risultato di un tragitto performativo costruito negli anni con dedizione e con ipotesi certamente trasversali.
Il tutto si muove anche in direzione di un’esplicitazione sonora : quelle di Anna Laura Longo sono spesso pagine con demarcazioni sonore da vivere appieno. Exfoliación 2 è un lavoro che potrà essere conosciuto a
partire dalla seconda metà di ottobre 2022 nel Museo del Libro venezolano di Caracas. Un esemplare arricchirà il catalogo, nella sezione “libri rari e speciali”. Il tutto porta con sé un desiderio di ampliamento dei confini, un tentativo di unificazione dei linguaggi.

Coordinate:
Museo del Libro venezolano
San Román, Calle Cocorote, Quinta Anduriña
Caracas (Venezuela)

link diretto

https://agenziastampa.net/2022/10/20/il-corpo-individuale-si-fa-corpo-sociale-un-lavoro-di-anna-laura-longo-nel-museo-del-libro-di-caracas/

Sfondi di conoscenza ampliabili

Di seguito l’articolo firmato da Giacomo Rinaldi e apparso in data 03/08/2022 su agenziastampa.net

Sfondi di conoscenza ampliabili (Anna Laura Longo nella Biennale d’Arte di Chianciano)

Dal 6 al 28 agosto 2022 nell’ambito della VII edizione della Biennale d’arte di Chianciano (Siena) verrà presentato un originale dispositivo visuale di Anna Laura Longo, artista la cui riflessione è da tempo incentrata sulla densità e sulla forza mutevole che può trasmettersi attraverso la visione.
Alla base è presente uno studio assiduo sulle leggerezze e sui pesi liberamente offerti (o assunti) dallo sguardo, con un’analisi approfondita – quasi un’anamnesi- relativa al vissuto dell’occhio, che si anima e si accende proprio mediante lo sguardo, a sua volta collegato con ogni variabile inarcamento del pensiero.

Il discorso conduce spontaneamente verso ipotesi formali e stilistiche rigeneranti. Lo sguardo a cui ci si riferisce è altresì uno sguardo interno, che si infiltra nei circuiti dell’introspezione o ancora uno sguardo metafisico che punta a trascendere l’umano, indirizzandosi verso dimensioni altre.
Il percorso si muove con evidenza verso un disvelamento di strati (o sfondi) di conoscenza ampliabili.

Dal momento che la ricerca verte su una progettazione di dispositivi idonei a una rigenerazione, per l’appunto, dello sguardo, ci sarà da riflettere su cosa sia e quale importanza rivesta – oggi – uno strumento di indagine paragonabile a tutti gli effetti a una “protesi’ ( sarebbe giusto dire un apparecchio di rinforzo poetico) per la visione. E sarà utile anche domandarsi quale alleanza potrà prodursi a ridosso del confine sottile con l’essere umano in quanto tale. Sono tutti quesiti che la Longo affronta con cura e con radicale impegno e che si incarica di consegnare ai fruitori della sua opera, ipotizzando un allargamento di prospettive e un’apertura verso margini di riflessione che abbiano conseguenze o sedimentazioni possibili.

A Chianciano, accanto alle molteplici opere delle artiste e degli artisti selezionati, di provenienze internazionali e dai tratti stilistici molto variegati, sarà presente in particolare il Dispositivo in ferro n.1 estrapolato dall’installazione Alpha siderea. Tale dispositivo trae la sua origine dal testo intitolato L’occhio è nel sottosuolo, contenuto nella raccolta Nuove rapide scosse retiniche (Joker).
In qualità di autrice, Anna Laura Longo ha infatti dedicato allo sguardo una delle sue raccolte poetiche, mostrando come l’occhio sia davvero emblematico e rappresentativo all’interno di un itinerario che si rivela ricco di sfaccettature. E in questa prospettiva – a titolo di completezza- andrà ricordato anche il lavoro di ricerca sul suono della Longo, un lavoro che si snoda di pari passo con i progetti artistico- visuali, esplicitandosi attraverso risultati sperimentali di tipo pianistico-performativo e inoltre con indagini estetiche incentrate sul “musicabile” e sulla musicalità in senso lato. Sarà utile in tal senso conoscere le pubblicazioni in volume e i numerosi saggi e articoli variamente rintracciabili sul web o presenti su riviste di ricerca, in lingua italiana ma anche con traduzioni. Avvicinarsi al pensiero composito di Anna Laura Longo vorrà dire immettersi automaticamente in un sentiero da esplorare. La Biennale d’Arte di Chianciano si snoderà tra il Museo d’Arte e le 13 Clancianum Galleries.

Museo d’Arte di Chianciano Terme                                                Clancianum Galleries
Viale della Libertà, 280                                                                      Piazza Matteotti
53042 Chianciano Terme SI                                                                                                       

Nei terreni immaginativi

Di seguito il comunicato apparso su http://www.exibart.com in data 10/01/2022, che fa riferimento all’ esposizione inaugurata a Lugano, nella Biblioteca Cantonale

I lavori di Anna Laura Longo sono concepiti come forme di scrittura silente, frutto di un’esperienza situata tra la parola e il gesto, un gesto che arriva a forgiare stilizzate linee-immagini in cui la linea asciutta e minimalista mira a farsi trasposizione ed esaltazione della linea del verso. Tale linea-verso, di pagina in pagina soggetta a mutevoli curvature, finisce per restituire veri e propri percorsi in rilievo. Anche la tecnica del collage trova impiego all’insegna della variabilità e del contrasto.

L’intento è sostanzialmente quello di generare un incremento di suggestioni, in direzione di una valorizzazione delle profondità percettive, contemplando un’apertura verso le aree dell’inatteso e del sommerso. La sperimentazione intorno a pagine di tipo monocromatico, strada facendo, ha condotto verso studi ulteriori riguardanti l’aspetto dimensionale e soprattutto materico. Si potrà cogliere in ciascun esemplare una particolare impronta vibrazionale, un sottile mistero. Molto hanno viaggiato tali libri-opere a livello internazionale, con esposizioni in Italia, Francia, Germania, Turchia, Polonia, Svezia, Spagna, Messico, Martinica, Canada. Va ricordata la presenza del libro Atterrissage lunaire all’interno della Fête du livre d’artiste a Forcalquier (Francia), nell’anno 2019, mentre nel mese di settembre 2021 il libro-radura Cloroplasti è stato selezionato per una partecipazione alla Biennale de Livres d’Artistes au Portage in Québec (Canada). Un esemplare di In un singolo punto nodoso è stato invece selezionato e presentato nella mostra relativa alla sesta edizione del Premio Libro de artista Ciudad de Móstoles  ( novembre 2021) in Spagna.

Coordinate

Esposizione presso la Biblioteca Cantonale di Lugano

Via Cattaneo n. 6

Lugano- Svizzera

Dal 7 al 30 gennaio 2022

A Lugano la multisensorialità di Anna Laura Longo

Di seguito viene proposto un articolo apparso su http://www.e-zine.it in data 06/01/2022

A partire dal 7 gennaio 2022 sarà presente presso la Biblioteca Cantonale di Lugano, in Via Cattaneo n.6, un percorso espositivo dedicato a lavori di tipo verbo-visivo dell’artista Anna Laura Longo. Un vero e proprio tragitto tematico occuperà le vetrine del primo piano dell’edificio e potrà essere fruito dai frequentatori della Biblioteca dal lunedì al venerdì tra le h 8,30 e le h 18,30. Il sabato dalle h 9,00 alle h 16,00. Di seguito i materiali esposti, che andranno a comporre un insieme eterogeneo ed esaustivo con approfondimenti multisensoriali: suggestioni poetiche e visive a metà strada tra profili in rilievo e versificazioni atipiche, all’insegna della metamorfosi.

Libri d’artista:
– In un singolo punto nodoso (esemplare con pagine in lino di grande formato- anno 2018)
– In un singolo punto nodoso (esemplare n.2 con pagine in lino di formato medio – anno 2018)
– Cloroplasti (libro-radura in lino e stralci di lurex nelle gradazioni del verde – anno 2020)
– Vision blanche (maxi libro-organismo nelle gradazioni del bianco con pagine in lino e materiali ovattati – anno 2020)
– Atterraggio lunare (maxi libro organismo nelle gradazioni del bianco con pagine in lino e materiali ovattati – anno 2019)
Volumi di poesia:
– Plasma / sottomultipli del tema “Ricordo” (Fermenti – 2004)
– Nuove rapide scosse retiniche (Joker – 2009)
– Procedure esfolianti (Manni – 2011)
– Questo è il mese dei radiosi incarnati del suolo (Oèdipus – 2016)
Volumi di argomento musicale
– Apparati di suoni metodicamente cruciali (La città e le stelle – 2015, Vincitore del premio internazionale Lago Gerundo)
– Viaggio nell’entroterra [movimentazioni pianistiche] libro-dispositivo- 2021
Pagine poetiche su supporto rigido
– Nei terreni preservati dalla siccità
– Ribattute sillabe neganti
– Composizione bimaterica
– Coesistono
Foto documentative in b/n, relative alla performance e installazione intitolata Elementi grafici
Coordinate:
Dal 7 al 30 gennaio 2022 Biblioteca Cantonale di Lugano (Via Cattaneo n.6) Lugano- Svizzera
Tel. +41 91 815 6 11
http://www.sbt.ti.ch
http://www.annalauralongo.com http://www.sfogliareperintravedere.com

Un approdo in Spagna a Móstoles per gli Studi sulla curvatura della linea- verso

Di seguito si riporta un articolo apparso in data 6/12/2021 su http://www.e-zine.it contemporary art magazine

In occasione della sesta edizione del Premio Libro de artista Ciudad de Móstoles, presso il Centro Cultural (situato in Plaza de la Cultura s/n) saranno esposti sino al 23 gennaio 2022 gli Studi sulla curvatura della linea-verso ( alias In un singolo punto nodoso) di Anna Laura Longo, accanto a più di cento opere selezionate per il premio stesso e appartenenti a provenienze geografiche davvero disparate: Spagna in primis, ma anche Brasile, Argentina, Messico, Uruguay, Germania, Portogallo, Romania, Singapore e per l’appunto Italia. L’inaugurazione è avvenuta nella giornata del 21 novembre 2021 con un buon esito in termini di partecipazione di pubblico e di interesse.

Negli Studi sulla curvatura della linea-verso ogni pagina è alla ricerca di una sua libertà, di un suo profilo, di una vivace e tangibile disomogeneità. La texture riveste un ruolo connotativo, assai determinante. Ognuno degli esemplari disponibili consta di tele polimateriche, in lino o feltro, su cui campeggiano inserti oggettuali, incrostazioni e curvature di filo che vanno a comporre vere e proprie vicissitudini e traiettorie visive. Nei paesaggi creati l’individuo si staglia con forza nei territori dell’esistenza. Un individuo alle prese con quelle che sono le questioni basilari caratterizzanti l’esperienza umana. In Assillo conoscitivo, pagina d’esordio, si tende ad avvalorare e a dare forza al tema del contatto e dello scambio, situandosi sul crinale complesso della conoscenza. Flussi di parole – non propriamente titoli – vanno a responsabilizzare con versatilità ogni blocco o “ambiente”. In Direzione intrapresa emerge un profilo di donna, colta nell’atto di indicare. Una mano decisamente antropomorfa va a destabilizzare e rendere ambiguo l’assetto generale, sviando da un unico baricentro, anzi dando risalto a centri di forze plurimi. Un rimando all’impegno etico è presente invece in Si batterà per la pace, con particolare riferimento a un’assunzione di responsabilità personale, a un farsi carico di tipo propriamente individuale. Summa – Le divergenze sociali elabora un vistoso approfondimento intorno al tema saliente della povertà e della disparità nella distribuzione delle ricchezze tra i popoli nel mondo, evidenziando debolezze e nodi strutturali di tipo sociale e geopolitico. E procedendo in avanti, in Seme nero occlusivo fa la sua comparsa un suggeritore interno, che affianca un volto dal carattere fortemente stilizzato, promotore di un’agevolazione in termini di introspezione e ricerca di profondità, per un avvicinamento a zone psichiche recondite. Una corda tesa induce a guardare al suono come a un vero e proprio plus-valore di natura ancestrale. Un riferimento al monocordo riporta alle origini degli sviluppi e delle elaborazioni strumentali. Lurex-Commutazione prefigura un tempo danzante, dando spazio alla presenza di un arto di matrice quasi surreale. Il movimento ad esso conferito dai suoni provenienti dall’attivazione di un percussionista restituisce connotati e segnali di vita.  Presto verrà primavera lascia agire sulla pagina un fremito di speranza, cercando sintonia con una vitalità di natura prettamente stagionale: una garza e un elastico rosa sottolineano infatti il recupero e il risorgere di potenziali risorse sommerse. Una pagina minimalista promulga infine, con nettezza, la necessità di una riscoperta del vuoto. L’affioramento di profili in rilievo rende possibile la definizione di “poesie tattili-curvilinee”. Di fatto le pagine si trasformano nel complesso in luoghi di asperità attraversabili.

L’articolo è a cura di EstroLab

Un’esposizione in Canada per il libro-radura Cloroplasti

Si riporta di seguito il comunicato apparso su http://www.exibart.com ( in data 22 settembre 2021), relativo alla presenza del libro-radura Cloroplasti all’interno della Biennale de Livres d’Artistes in Québec a Notre Dame du Portage

Una presenza italiana nella Biennale de Livres d’Artistes in Québec: Anna Laura Longo espone la sua nuova opera

È in programma dal 24 al 26 settembre 2021 una nuova edizione della Biennale de Livres d’Artistes au Portage in Canada. Avviata nell’anno 2012 sotto l’impulso dell’Association Hétéroclite, con la direzione di Raymonde Lamothe, questa Biennale è l’unica del genere in Québec e volta per volta si impegna ad accogliere artisti e artiste provenienti da più continenti, con idee versatili e particolarmente innovative in relazione alla progettualità, alla produzione e concezione dell’oggetto-libro, in senso ampio. Parteciperà quest’anno all’evento l’artista, nonché performer, musicista e poetessa, Anna Laura Longo che opera da anni nella multidisciplinarietà e si fa promotrice di un affascinante sovvertimento, che si proietta in direzione delle forme e dei materiali di impiego. Attraverso un’operatività costante viene così realizzato un sapiente accostamento tra parole, suoni, segni e visioni. Il tutto lascia i fruitori in bilico tra meraviglia e vivo sconcerto, con impronte poetiche evidenti. La fusione tra levigatezza e asperità delle superfici, l’alternanza tra chiarore e oscurità nelle colorazioni prescelte e ancora la vivace insistenza (nonché alleanza) tra nitidezza o complessità della forma sono tutti aspetti presenti e variamente indagati. Cloroplasti è il titolo del libro d’artista che verrà presentato nella fattispecie in questa circostanza e che trova appoggio nella definizione di “libro-radura”. Appositamente concepito per l’occasione contiene anche un testo poetico in lingua francese che fa riferimento alla magia dell’invenzione. È proprio tra ingegnosità e cura sofisticata dei dettagli che si muove la traiettoria di approfondimento e di studio dell’artista, che non manca di offrire spunti simbolici, racchiusi all’interno di un forte potenziale evocativo. Come per edifici ex-industriali che perdono la loro connotazione originaria in vista di una riconversione e rivalutazione significativa nell’ambito del tessuto urbano, nella progettualità di Anna Laura Longo il libro, visto per l’appunto come un edificio in miniatura, perde volontariamente la sua connotazione abituale per assumere fattezze nuove e inaspettate, grazie a un continuo restyling, frutto di scelte ragionate e soprattutto aperte a una duttilità di significazioni possibili. Cloroplasti è un titolo che nell’insieme ricorda gli organuli caratteristici delle cellule vegetali delle piante. Per questa ragione è stata inserita una grande ricchezza di particolari boschivi e una disseminazione di sfumature che si avvicinano al verde cangiante. ll catalogo per  visualizzare  le opere di tutti gli artisti e artiste presenti all’esposizione è attualmente disponibile on line accedendo al sito dell’Associazione stessa. La versione cartacea è invece acquistabile su ordinazione.

Coordinate:

Biennale de Livres d’ Artistes au Portage

dal 24 al 26 settembre 2021

Orario continuato dalle h10,00 alle h17,00

Indirizzo : 200, Salle Gilles Moreau

Notre Dame du Portage (Québec – Canada)

http://www.livresdartistesauportage.com

Tra lacerazioni e simulazioni coreografiche VISION BLANCHE è in esposizione a Pesaro

Abbracciando la contemporaneità le pagine – come territori mutevoli – si offrono e si disvelano, mettendo alla prova anche la tattilità, inaugurando variegati percorsi poetici ed esplorativi. Attraverso un dirottamento verso materiali extra-cartacei ( diversamente sfogliabili) la ricerca punta a muoversi nel complesso in direzione di sperimentazioni allargate, con costruzioni di metafore incentrate sul tema delle lacerazioni e con simulazioni coreografiche vere e proprie, restituite in forma puramente visuale. Sostando nei margini di una suggestione lunare le lacerazioni suddette mirano ad assumere le sembianze di veri e propri crateri o cavità, in grado di sprigionare energie sommerse. Prevalgono profili e tratti disuguali o misteriosamente disconnessi: incubatori di possibili intensità.  Sono state in vario modo  fonte di ispirazione per questo progetto le parole di L. Wittgenstein che compaiono in Osservazioni sui colori – Una grammatica del vedere.  Il lavoro si sviluppa nel complesso meditando sulla temporalità e atemporalità del bianco. Dopo varie tappe estere si prospetta finalmente una preziosa occasione di conoscenza in Italia. In occasione della XVIII edizione di HangartFest ( festival di danza contemporanea) il pubblico avrà infatti l’occasione di conoscere a Pesaro – in concomitanza con gli spettacoli in corso – un esemplare di grande formato dell’opera Vision Blanche, presso il Teatro Maddalena. Ci sarà tempo sino al 26 settembre 2021 per assorbire le energie racchiuse in un libro-scultura .

Coordinate

Visioni Blanche di Anna Laura Longo

sarà presente in forma installativa presso il Teatro Maddalena sino al 26 settembre 2021

indirizzo: Piazza del Monte n.9

All’interno di HangartFest

http://www.hangartfest.it

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